Stando a quanto ci viene raccontato, capita spesso che, dopo la prima esperienza, se ne susseguano molte altre. Non si sa di preciso per quale motivo queste entità inizino a manifestarsi con tanta costanza: secondo alcuni, si diventa dei “catalizzatori” in grado di attirare particolari energie, che non necessariamente si mostrano malevole nei nostri confronti. Le persone che possiedono questa capacità vengono definite medium.
Testimonianze tratte dal libro
STORIE VERE PARANORMALI
Non è detto che le esperienze vissute da bambini debbano necessariamente diventare routine, ma sta di fatto che, come abbiamo visto nel capitolo precedente, la capacità di vedere è più acuta durante l’infanzia, e dunque può accadere di sperimentare più volte gli stessi episodi, senza per altro sentirsene minacciati. Una delle esperienze riferite da Jessica è riferita proprio a questo. La sua primissima esperienza con un’entità soprannaturale ebbe luogo quando aveva undici anni: avvenne di sera, mentre era a letto, nella camera che divideva col fratello. Al centro della camera c’era un grande armadio, che separava i rispettivi letti. Il suo poggiava lateralmente contro la parte posteriore dell’armadio. Quella sera Jessica si svegliò per andare in bagno e, nel rimettersi a letto, vide con la coda dell’occhio una sagoma completamente nera affacciarsi da dietro l’armadio, proprio verso di lei, come qualcuno che spia da dietro un angolo. All’inizio pensò di esserselo immaginato, ma dopo alcuni secondi la figura si affacciò nuovamente, e continuò così per alcuni minuti per poi sparire. La prima notte rimase terrorizzata, e così anche la seconda e la terza, e per sei notti di seguito. Quella figura continuava ad affacciarsi. A quel punto decise che doveva fare qualcosa. Nelle notti precedenti, infatti, aveva notato che la figura si manifestava sempre intorno alla mezzanotte: decise quindi di aspettare sveglia, e quindi completamente lucida, che l’ombra si presentasse. Era seduta sul letto, rivolta verso il punto da cui si affacciava solitamente la figura e, sussurrando (per paura di svegliare il fratello), iniziò a chiedere chi fosse, che cosa volesse e se avesse bisogno di aiuto. Quando Jessica ebbe rivolto un certo numero di domande, all’improvviso l’entità si affacciò. All’inizio, ebbe molta paura, ma si fece coraggio e continuò a chiedere che cosa volesse, spiegando che la spaventava e che voleva che la lasciasse in pace. Per colpa sua non riusciva ad addormentarsi, perché la vedeva affacciarsi e osservarla di soppiatto. L’entità, che era lì ferma, intenta a guardarla, sembrò sorpresa di sentirsi dire quelle cose, come se non pensasse che la ragazza riuscisse a vederla. Jessica ribadì che voleva essere lasciata in pace e che, se avesse bisogno di aiuto, avrebbe dovuto chiederglielo in quel preciso momento, altrimenti non avrebbe dovuto farsi più vedere. L’entità sembrò sorridere, e a quel punto si spostò, posizionandosi ai piedi del letto. Da quella posizione Jessica poté constatare che si trattava di una figura intera. Allora l’entità alzò la mano, come per salutarla (o magari ringraziarla) e scomparve insieme alle ombre della notte. Da quella notte non la vide più. Dopo un paio d’anni, Jessica decise di parlare a sua madre della figura, senza dirle però quello che era accaduto. Allora sua madre le rivelò che anche la sorellastra l’aveva vista un paio di volte, quando era più piccola; a lei però l’entità faceva dei dispetti: le tirava i piedi in piena notte, oppure le tirava via le coperte gettandole a terra. Oggi Jessica ha 25 anni, e quello che ci ha raccontato è stato il preludio di una serie di esperienze che ancora la accompagnano.
Veronica ci ha raccontato di avere il dono sin da quando era bambina: le era stato tramandato dalla nonna, e terrorizzava le persone che le stavano accanto. Dapprima la sua capacità era limitata al sapere ciò che accadeva senza esserne stata testimone, ma col passare del tempo le sue doti si sono sviluppate, e anche lei, come molte persone, ha iniziato ad avere delle vere e proprie apparizioni, molto spesso di persone non legate alla sua famiglia o alla sua cerchia di amici. Tutto ebbe inizio quando aveva soltanto sei anni. All’epoca viveva con sua madre e la tata, e una sera, mentre stavano cenando tutte e tre insieme, si udì un gran rumore di sirene provenire dalla strada. La tata e sua madre si domandarono cosa potesse essere successo, e Veronica, senza smettere di mangiare, rispose disinvolta che sul ponte, poco più in là, c’era stato un incidente molto grave (ovviamente, non essendosi alzata da tavola, non aveva potuto vedere niente). La tata allora uscì sul balcone per controllare, e quando rientrò era a dir poco sconcertata: da lontano infatti aveva visto che due macchine si erano scontrate frontalmente. Proprio come aveva detto la bambina. Crescendo, il dono di Veronica è diventato sempre più potente, consentendole di passare dai sogni premonitori al contatto con entità di cui inizialmente ne ignorava la natura. Il primo di questi “contatti” lo ebbe a 16 anni. Si era appena trasferita in una nuova casa insieme a sua madre e al compagno di questa, e la prima notte fu terribile. Si era coricata presto, perché l’indomani sarebbe dovuta andare a scuola. Ma durante la notte accadde qualcosa che la spaventò molto: Veronica era nel suo letto insieme alla gattina, che aveva l’abitudine di dormire con lei, quando a un tratto i quadri caddero dalla parete, andando in mille pezzi. Il gatto prese a soffiare verso il nulla, graffiandole una mano. Veronica sentì anche dei rumori in cucina, e il suo primo pensiero fu che in casa fossero entrati dei ladri. Si fece coraggio e accese la luce del corridoio: non vide nulla. Non chiuse occhio per tutto il resto della notte, e il giorno dopo, quando i suoi le chiesero cosa fosse successo, raccontò tutto, ma non le credettero. La notte successiva Veronica andò a dormire di nuovo nel suo letto, dopo essersi assicurata di aver chiuso bene la porta. Verso le 3.00, tuttavia, la porta si aprì, da sola. Il gatto ricominciò a soffiare e lei, terrorizzata, si nascose sotto le coperte. La terza notte decise di lasciare la porta aperta, ma sempre alle tre del mattino sentì un soffio freddo sul viso: si girò di scatto, la porta si mise a oscillare e, nel corridoio su cui si affacciava, vide una bambina dai lunghi capelli neri, vestita con un grembiule blu e bianco. Impressionata, si mise a urlare tanto da svegliare i genitori che, preoccupati, la portarono nella camera matrimoniale per farla dormire con loro. A quel punto però, neanche il compagno della madre riuscì più a prendere sonno: anche la loro porta si affacciava su quel maledetto corridoio, e l’uomo affermò di intravedere delle persone con la testa mozzata. La madre cercò di tenere tutti e due tranquilli, ma proprio mentre erano sul punto di riaddormentarsi, Veronica sentì una voce accanto al letto che cantava una sorta di ninna nanna. Rimasero in quella casa per circa tre anni. Veronica era arrivata al punto di non riuscire più a chiudere occhio: trascorreva le notti in uno stato di dormiveglia, e il compagno di sua madre tornava solo per pranzo e per cena, perché non voleva più stare in quella casa. Stranamente, l’unica che non sentì mai nulla era proprio la madre che, essendo molto credente, sembrava per così dire immune a queste apparizioni. Questa è soltanto una delle tante esperienze vissute da Veronica. Ci ha raccontato che, mentre era in macchina col suo fidanzato, le capitava di vedere le persone che erano rimaste vittime di incidenti stradali, e lo spavento che ciò le provocava ha rischiato più volte di causare anche a loro dei brutti incidenti. Adesso che è più adulta, Veronica sta imparando a gestire questo suo dono: ha iniziato a studiare parapsicologia e partecipa a numerosi seminari. Un giorno le piacerebbe poter aiutare qualcuno, malgrado lo scetticismo di chi, ancora oggi, si ostina a considerare le persone come lei dei semplici ciarlatani, senza neanche immaginare la sofferenza che queste situazioni fanno vivere loro.